Aggiornato il 7 Dicembre 2021
L’11 Novembre scorso si è celebrata la giornata mondiale dell’arte giapponese di piegare la carta, ovvero l’Origami. Forse non lo sapete ma è una tecnica molto utilizzata per le nozze. Con la carta si possono creare decorazioni dalle forme più disparate, partecipazioni, fiori, segnaposto, bomboniere.
La parola deriva dal giapponese oru 折 (piegare) e da kami 紙 (carta). La parola kami, scritta diversamente ma pronunciata allo stesso modo, vuol dire anche Spirito, divinità: questa affinità linguistica ha legato in maniera indissolubile questa arte con la spiritualità e la ricerca del Divino, proprio perché la carta, tramite questa tecnica, viene plasmata, elevata a qualcosa di diverso e superiore.
Le origini dell’origami sono cinesi, ma è in Giappone che questa tecnica si affina fino a diventare una vera e propria arte. L’ingresso ufficiale dell’origami nella cultura giapponese è databile intorno al XI secolo, quando, durante i rituali religiosi nei Templi Shintoisti, apparvero i primi go-hei (strisce di carta bianca piegate a zig- zag che forse avrete visto nei cartoni animati), simbolo della presenza delle divinità. La carta era già da decenni considerata un materiale nobile e la sua introduzione nella sfera religiosa ne consolidò il fascino e il rispetto.
Gli origami sono utilizzati anche nella cerimonia nuziale tradizionale giapponese. È usanza, infatti, che i parenti più stretti degli sposi preparino delle farfalle di carta (mecho per lo sposo e o-cho per la sposa) da allegare alle coppe di sakè con le quali gli sposi brindano alla loro unione il giorno del matrimonio. Viene considerato di buon auspicio.
Oggi una delle figure di origami tradizionali giapponesi più note, è sicuramente la gru, simbolo di immortalità. Realizzare per sé o regalare mille gru, è diventata una pratica molto diffusa poiché una leggenda narra che esse realizzino il proprio desiderio più grande. Questo è anche il motivo per cui vengono molto utilizzate nei matrimoni.
La tecnica moderna dell’origami usa pochi tipi di pieghe combinate in una infinita varietà di modi per creare modelli anche molto complicati. In genere la sagoma di partenza è sempre un quadrato della dimensione che varia tra i 12 e i 20 cm di lato. La particolarità dell’origami è che il foglio viene piegato senza mai tagliare la carta. Si può utilizzare qualsiasi tipo di carta, anche la comune carta da fotocopie, piuttosto utile per chi è alle prime armi.
La carta ideale deve essere liscia, leggera e resistente: carta da pacco, carta per fotocopiatrici o, in mancanza d’altro, anche un semplice foglio di quaderno vanno bene per un approccio iniziale. La cosa più importante è che la carta non si stropicci facilmente e che non sia né troppo fragile (come la carta velina ad esempio) e né troppo rigida (come il cartoncino). In seguito, quando si diventa più esperti, si può passare a carte più pregiate come la carta di riso, quella setificata o la carta speciale per origami. Quest’ultima, acquistabile in una negozio di giocattoli o di modellismo ben forniti, è di due colori: un lato del foglio è bianco/argento mentre l’altro è colorato. I due colori servono a districarci più facilmente tra la miriade di pieghe necessarie per realizzare una figura, soprattutto se è complicata.
Di seguito vi mostriamo una piccola gallery delle creazioni dei più bravi maestri dell’origami del mondo, direttamente dalla giornata mondiale dell’origami. Sono figure complicatissime che vi lasceranno senz’altro senza fiato.
Come già detto, l’arte dell’origami è molto utilizzata ed apprezzata anche per i matrimoni e anche noi di Coi Fiocchi ci cimentiamo con questa tecnica. Vi piacerebbe decorare la vostra cerimonia di nozze con queste raffinate creazioni di carta? Contattateci mandando una mail a [email protected] o sulla nostra pagina facebook Coifiocchi .