differenza tra unione civile e matrimonio

Differenza tra unione civile e matrimonio

Aggiornato il 23 Giugno 2023

Qual è la differenza tra unione civile e matrimonio?

Qual è la differenza tra unione civile e matrimonio? L’unione civile è solo per le coppie omosessuali o vale anche per le coppie etero? Che differenza c’è tra una coppia unita civilmente e una sposata… e le convivenze di fatto? Sono le domande a cui cercheremo di rispondere in maniera chiara, in questo articolo.

Unioni civili e matrimonio in Italia

Era il 20 Maggio 2016 quando venne approvata la cosiddetta legge Cirinnà sancendo la nascita delle Unioni Civili e delle coppie di fatto, un’alternativa, finalmente regolamentata, al matrimonio. A distanza di sette anni c’è ancora molta confusione riguardo la terminologia e le differenze tra unioni civili, convivenze di fatto e matrimonio.

Differenze tra matrimonio e unione civile

La prima sostanziale differenza tra unione civile e matrimonio è che il matrimonio è permesso tra coppie eterosessuali mentre le unioni civili sono riservate alle coppie dello stesso sesso. Sebbene l’espressione “matrimonio gay” in Italia sia utilizzata, non è tecnicamente corretta. L’Unione civile è una «specifica formazione sociale» composta da persone omosessuali. Viceversa non esistono unioni civili eterosessuali, l’alternativa regolamentata al matrimonio per le coppie etero sono le convivenze di fatto, che però non consentono di beneficiare degli stessi diritti del matrimonio vero e proprio.

Unioni civili e matrimoni: cosa cambia nel rito

Per quel che riguarda il rito in sé, un’altra differenza tra matrimoni e unioni civili sta nell’assenza, per quest’ultime, delle pubblicazioni. La coppia che si unisce civilmente presenterà una dichiarazione all’ufficiale di stato civile alla presenza di due testimoni. Non reciterà nessuna formula, al contrario del matrimonio civile o quello religioso. L’ufficiale di Stato Civile compilerà un certificato con i dati anagrafici della coppia e dei testimoni, specificando la residenza e il regime patrimoniale scelto. L’unione civile è valida solo per cittadini maggiorenni.

differenze tra matrimonio e unione civile
Partecipazione per una unione civile realizzata dal nostro studio.

Scopri tutti gli inviti per le unioni civili di Coi Fiocchi!

Diritti e doveri dei coniugi

Ulteriori differenze riguardano gli aspetti legali, inerenti a diritti e doveri dei coniugi. Il cognome ad esempio. Per le coppie sposate, la sposa mantiene il suo cognome ma ha la possibilità di aggiungere il cognome del marito sui documenti ufficiali. Nelle unioni civili si decide un unico cognome che sarà quello del rappresentante della famiglia, decisione che verrà poi comunicata all’ufficiale di stato civile.

Una differenza unioni civili e matrimonio di cui si è molto dibattuto è poi l’assenza dell’obbligo di fedeltà per le unioni civili e l’impossibilità di adottare figli o ricorrere alla procreazione assistita. Le coppie gay possono riconoscere solo figli del genitore biologico.

In caso di separazione, sciogliere un’unione civile è più semplice e veloce rispetto ad un divorzio, in quanto manca il periodo di separazione, che per le coppie sposate va dai sei ai 12 mesi. Se una coppia unita civilmente decide di separarsi, basterà comunicarlo all’ufficiale dello stato civile e dopo tre mesi il divorzio sarà effettivo. Il partner più “debole” avrà diritto all’assegnazione della casa e agli alimenti. In caso di abusi e violenze da parte di uno dei coniugi o in altre situazioni di pericolo, sono previste le stesse tutele vigenti per il matrimonio.

Per approfondire: avvocatidivorzisti.it

partecipazione senza busta con fiocco in chiffon e ceralacca
Una delle nostre partecipazioni nozze più chic!

Scopri le partecipazioni di matrimonio di Coi Fiocchi!

Cosa sono le convivenze di fatto

Si pensa erroneamente che anche le coppie etero possano contrarre un’unione civile invece di sposarsi… ma non è esattamente così. Come già detto, le unioni civili così definite sono riservate alle coppie omosessuali. A quale forma legale possono quindi ricorrere le cosiddette “coppie di fatto”, ovvero i conviventi che non vogliono sposarsi né al Comune né in chiesa, ma che vogliono comunque vedere riconosciuta la loro unione? Una coppia etero può scegliere una convivenza di fatto. Per stipulare una convivenza di fatto basta presentare un’autocertificazione al Comune di residenza, nella quale i conviventi dichiarano di vivere sotto lo stesso tetto. Uno dei due partner deve inoltre trasmettere il modello di dichiarazione di residenza (sottoscritto anche dall’altrə), specificando che si tratta di una convivenza per vincoli. La convivenza di fatto è formata da ”due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile”.

I conviventi mantengono ognuno il proprio cognome. La convivenza di fatto è valida sia per le coppie etero che per quelle lgbtq+. Per quanto riguarda i figli, l’adozione non è ammessa a meno che la coppia non decida di adottare il figlio naturale del partner o che siano conviventi da almeno tre anni e si impegnino a sposarsi.

Differenze tra convivenze di fatto, unioni civili e matrimonio

Matrimonio ed unione civile consentono di beneficiare di maggiori diritti rispetto alla convivenza di fatto. Coppie sposate e unite civilmente potranno godere dello stesso trattamento fiscale e previdenziale. Dal punto di vista economico unioni civili e matrimonio sono equiparati, per entrambi è previsto l’obbligo di contribuire ai bisogni comuni e il diritto di successione, nonché (salvo diversa disposizione della coppia) godere del regime di comunione dei beni. Questo non è automatico per i conviventi, che per regolamentare la questione patrimoniale devono firmare un regolare contratto dove indicare le proprie decisioni. L’avvocato (o il notaio) dovrà poi procedere all’iscrizione del documento all’anagrafe di residenza dei conviventi entro 10 giorni. In caso di dipartita, il convivente superstite non gode del diritto di successione (a meno che non sia citato in un testamento)né della reversibilità. Inoltre, a differenza di quanto accade per nozze e unione civile, il partner più debole economicamente non ha diritto al mantenimento. In caso di rottura, i conviventi non dovranno fare niente ma chi ha sottoscritto il contratto di convivenza per disciplinare la propria situazione patrimoniale, dovrà presentare un atto scritto per richiederne il recesso, sia esso unilaterale o di comune accordo.

Per approfondire la questione consultate questo articolo sulle convivenze.

Queste sono le principali anologie e differenze tra unione civile e matrimonio e convivenza di fatto. Qualunque sia la vostra scelta non possiamo che porgervi i nostri migliori auguri. Se  volete progettare un invito per le nozze o l’unione civile completamente personalizzato potete scrivere a [email protected] o contattateci sulle nostre pagine facebook o Instagram Coi Fiocchi. 

Torna in alto