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Storia dell’abito da sposa: cosa indossavano le spose nell’Età Antica.

Aggiornato il 2 Maggio 2023

Storia dell’abito da sposa: Cosa indossava la sposa dell’antica Roma? E quella dell’antica Grecia? Scopriamolo insieme

Qual è la storia dell’abito da sposa? Con quale abito si sposavano le giovani donne ai tempi degli antichi egizi, dei romani, nel Rinascimento, nell’Ottocento o, in termini più recenti, le nostre mamme e le nostre nonne?

Vi raccomandiamo di allacciare le cinture perché a partire da questo articolo, Coi Fiocchi vi proporrà un viaggio nella  storia e nell’arte, alla scoperta delle origini dell’abito nuziale. Un percorso affascinante, che ci porterà  oltre i confini della “tradizione”.

Quando parliamo di abito da sposa, la prima immagine che ci viene in mente è quella del vestito “tradizionale”: bianco, lungo con il velo e il bouquet… ma quello che non sappiamo è che l’abito che definiamo: “della tradizione”, si rifà ad un passato relativamente recente. L’abito “da sposa” realizzato e utilizzato unicamente per le nozze, è nato nel XX secolo e, più precisamente, intorno agli anni Trenta.  Pensate inoltre che prima dell’età vittoriana, di norma, non era neanche bianco.

In passato, infatti, non esisteva un vero e proprio abito da sposa, per le nozze veniva indossato l’abito che meglio rispecchiasse lo status sociale della famiglia di appartenenza. Era un vestito che veniva poi riutilizzato in altre occasioni, in caso contrario, sarebbe stato considerato uno spreco, anche per le classi abbienti.

L’abito femminile è stato per molti secoli espressione e scelta imposta da una società maschilista che, proibendo alla donna una partecipazione attiva all’attività politica, talvolta anche sociale, attraverso l’abito della moglie o della figlia, esibiva simboli, valori e potere.

Ma iniziamo a parlare della storia dell’abito da sposa partendo dall’Età Antica. Cosa indossavano le giovanissime spose egiziane, greche e romane? Che aspetto avevano gli abiti da sposa antichi?

L’abito da sposa nell’Antico Egitto

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Giovani sposi dell’Antico Egitto.

Le donne dell’antico Egitto si sposavano molto giovani, in media sui 12-13 anni, ma non sempre il loro matrimonio era combinato. A differenza di quello che si potrebbe credere, benché il vantaggio delle nozze fosse soprattutto economico (regolato da un contratto tra sposo e suocero), erano molti i giovani che si sposavano per amore. La cosa più sorprendete in una società tanto antica, è che la sposa aveva gli stessi diritti dello sposo: poteva possedere proprietà ed ereditarle e, in caso di divorzio, aveva diritto ad un sostanzioso “mantenimento”, tanto per usare un termine che ci è più familiare.

Cosa indossavano le spose egizie?

Con quale abito si sposavano le giovani egiziane?  Esse  portavano una gonna lunga o una tunica, in lino,  sopra la quale indossavano una sopraveste finissima, quasi trasparente, anche’essa in lino. Le spose poi erano ricoperte di gioielli e manufatti in oro, argento e lapislazzuli, a seconda delle possibilità economiche della famiglia di origine. Il capo, rigorosamente coperto con una parrucca, era coperto da una benda rigata, piegata dietro le orecchie. Curiosità: la giovane sposa poteva anche non essere vergine.

Per approfondimenti: La sposa dell’Antico Egitto di Ilene Springer.

L’abito da sposa nell’Antica Grecia

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La vestizione della sposa greca.

Nell’Antica Grecia, ogni città-stato aveva le proprie leggi, anche riguardo il matrimonio. In via generale, possiamo dire che  le nozze erano quasi esclusivamente combinate, organizzate tra i genitori della sposa e il pretendente. Un uomo sceglieva la moglie basandosi sulla dote, data dal padre della sposa; la sua presunta fertilità e le sue capacità nella tessitura o in altre occupazioni femminili. La donna non aveva voce in capitolo in nessuna attività, compreso il proprio matrimonio: il suo unico compito era la procreazione degli eredi della famiglia.

Il rito del matrimonio nell’antica Grecia

La celebrazione delle nozze era divisa in tre parti, scaglionate su tre giorni: il proaulia, era la cerimonia di pre-matrimonio; il gamos, era il matrimonio vero e proprio e la epaulia, era la cerimonia eseguita dopo le nozze. Ciascuna delle tre fasi era caratterizzata da rituali religiosi di vario genere come bagni purificatori e sacrifici agli dèi. La vestizione della sposa avveniva la mattina del secondo giorno, da parte di sue amiche o parenti, guidate da una figura, la nymphéutria,  che molto probabilmente era la stessa madre della sposa.

Cosa indossava la sposa dell’antica Grecia

Le giovani spose greche indossavano il chitone, una tunica in lino lunga e legata in vita da una cintura, sopra il quale veniva drappeggiato un mantello, l’himation o la più corta clamide. I capelli venivano adornati con una coroncina di mirto, pianta sacra alla dea dell’Amore. Ma l’indumento che completava l’abito della sposa, era il velo. La sposa, infatti, rimaneva velata per tutta la durata del banchetto nuziale, alla fine del quale avveniva il rito della “svelazione”. Dopo il banchetto nuziale, la ragazza veniva ufficialmente “consegnata” al marito tramite un suggestivo e festoso corteo nuziale.

Curiosità: è in questo periodo che gli storici riscontrano la comparsa delle prime partecipazioni di nozze: i genitori degli sposi, infatti, inviavano dei biglietti di invito in cui scrivevano luogo, data e l’orario della festa.

Per approfondimenti:

Il rito nuziale in Grecia di Fabiana Esposito ;

Il matrimonio nell’Antica Grecia da Wikipedia.

L’abito da sposa e il matrimonio nell’Antica Roma

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Una ricostruzione dell’abito nuziale dell’Antica Roma

Anche il matrimonio romano era ben lontano dall’essere legato da vincoli d’amore. Le spose venivano promesse spesso da bambine, per poi essere consegnate al fidanzato quando raggiungevano i 12-13 anni. In età repubblicana, la moglie romana non si differenziava  molto da quella greca in quanto passava dall’autorità del padre a quella del marito, ma a differenza della donna greca, la ricca matrona romana era istruita e in età imperiale si emancipò, riuscendo ad ottenere notevoli diritti giuridici, nonché libertà personali.

Il matrimonio nell’Antica Roma era costituito da un rituale ben  preciso a cui gli sposi dovevano attenersi per vedere la nuova unione riconosciuta  agli occhi dello Stato e benedetta a quelli degli dèi.

L’abito della sposa romana

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Due giovani sposi romani si scambiano la mano durante il rito nuziale.

Il vestito tipico della sposa romana era costituito da una tunica bianca, lunga fino ai piedi e stretta in vita da una cintura di lana, legata con un nodo contro la malasorte: il nodo erculeo, che solo il marito avrebbe sciolto la prima notte di nozze. Sulla tunica, la sposa indossava una sopravveste (palla) di color zafferano, come i sandali. Al collo portava come ornamento una collana di metallo.

I capelli erano acconciati in una maniera molto particolare: venivano divisi in sei trecce da uno spillone, o da una punta li lancia (allo scopo di allontanare la malasorte), e raccolti da una reticella rossa con cui la fanciulla aveva dormito la vigilia delle nozze. Il velo della sposa dell’Antica Roma era chiamato flemmum e poteva variare di tonalità, dal rosso fiammante al giallo zafferano. Sul velo, veniva indossata una coroncina di maggiorana e verbena oppure, in tempi successivi, di mirto e fiori d’arancio.

Il rito del matrimonio romano

Le nozze si svolgevano in casa della sposa e avvenivano tramite un sacrificio agli dèi alla presenza di testimoni, amici e parenti. Nel corso della cerimonia, il flemmum veniva sollevato e teso anche sul capo dello sposo. Il matrimonio era ufficialmente legale quando gli sposi, dopo aver preannunciato la formula rituale, firmavano il contratto nuziale (detto tabulae nuptiales). A questo punto i due giovani potevano  “svelarsi” l’uno all’altro e mostrarsi, a volto scoperto, come marito e moglie, suggellando il momento con una stretta di mano. I festeggiamenti culminavano poi nel corteo nuziale, in cui lo sposo, fingendo di rapire la sposa, la conduceva tra canti, musica e fiaccole accese, nella propria dimora, per farne la sua sposa in tutti i sensi. La sposa veniva condotta in parata, su un carro decorato chiamato pilentum. Èd è proprio un carro cerimoniale (forse appartenuto a una sposa) che è stato riportato alla luce a Pompei nel 2021, a Civita Giuliana, villa suburbana a nord dell’antica Pompei. Questo pilentum è stato adesso ricostuito e restaurato ed è possibile ammirarlo in tutto il suo antico splendore.

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Il carro rinvenuto a Civita Giuliana (Pompei) è stato ricostruito e restaurato.

Per approfondimenti:

Il matrimonio nell’Antica Roma da Wikipedia ;

Il fidanzamento e il matrimonio nell’antica Roma di Paola V. Marletta ;

Donne e matrimonio nell’Antica Roma di Storia Romana.

Avrete di certo dedotto che il colore delle nozze in epoca romana, ma, come vedremo in seguito, anche nei secoli successivi la caduta dell’Impero, non era il bianco bensì il rosso. Il rosso, infatti, è il colore del fuoco e della potenza creatrice che dà la vita.

La nostra prima tappa di questo lungo viaggio alla scoperta delle origini dell’abito da sposa si conclude qui. Nel prossimo articolo scopriremo insieme cosa indossavano le spose nel Medioevo e nel Rinascimento.

Per la rubrica Storia dell’abito da sposa:

Cosa indossavano le spose cosa indossavano le spose nel Medioevo e nel Rinascimento.

Cosa indossavano le spose nel Seicento e nel Settecento.

 

2 commenti su “Storia dell’abito da sposa: cosa indossavano le spose nell’Età Antica.”

  1. Come già scritto, rinnovo i miei complimenti per la realizzazione della storia costume storico.delle dame
    Io risiedo a Varalllo,e prprio ho un laboratorio,nelle contrade storiche, dove parla la storia… Quest anno e dedicato ,
    al grande Gaudenzio Ferrari ,alla sua arte.
    La invito a visitare se non l ho conosce ancora, Varallo
    .Artisti come Lei. Qui e il luogo perfetto.
    Buona giornata.

    1. Marisa Minervini

      La ringrazio per l’invito, non mancherò di visitare Varallo se dovessi capitare in quella zona 🙂

I commenti sono chiusi.

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